La nostra storia
Vai alle origini dei Vigili del Fuoco
Si hanno notizie dell'esistenza del Corpo dei Pompieri a partire dal lontano 1874, ciò si può stabilire dall'esistenza di vecchie pompe a mano riportanti tale data e da alcune foto storiche che ritraggono i componenti delle varie squadre dislocate sul territorio. Nel 1935 il numero dei componenti il Corpo dei Pompieri era di 35 persone suddivise in quattro squadre (Baselga, Miola, Montagnaga e Faida.) In un documento datato 21 marzo 1938 (censimento dei locali adibiti ad uso pompieristico richiesto dall'ufficio erariale di Trento) vengono descritte quattro postazioni dei pompieri, e precisamente a:
- - Baselga presso la Casa Comunale in via del Municipio al civico 4;
- - Miola presso la Casa Comunale in via Faida al civico 114;
- - Montagnaga al piano terra dell'edificio scolastico;
- - Faida al piano terra dell'edificio scolastico.
Purtoppo tutta la documentazione storica è andata distrutta nell'incendio della Casa Comunale di Baselga avvenuto nel giorno dedicato a Santa Giuliana, il 16 febbraio 1948. A causa di quell'incendio andò distrutto anche il materiale a disposione dei Vigili causando una fase d'arresto delle attività del Corpo dei Vigili. Da fonti attendibili si è potuto stabilire che dopo il disatroso incendio del 1948 il Corpo si era sgretolato, componendosi solo in occasione di particolari eventi e veniva coordinato dal funzionario comunale sig. Martinatti Domenico.
Durante questi anni di transizione si provvedeva a fondere le quattro squadre dislocate sul territorio, dando vita alla situazione attuale di un Corpo unico ed unito al servizio di tutta la comunità. Successivamente il Corpo dei Vigili del Fuoco trovava dislocazione presso il nuovo edificio comunale nei locali dove ora è presente l'ufficio anagrafe del comune di Baselga di Pinè. Nel 1953 il Corpo posava per la foto ufficiale sfoggiando la nuova divisa da libera uscita.
Comandanti del Corpo
- Domenico Martinatti
- Nato il 07/01/1896
- Incarico di comando prima degli anni 50
- Mario Ferrari
- Nato il 06/11/1905
- Assunto il 10/12/1926
- Congedato il 12/12/1956
- Incarico di comando dal 1950 al 1956
- Enrico Micheli
- Nato il 23/09/1919
- Incarico di comando dal 1956 al 1958
- Livio Giovannini
- Nato il 22/09/1935
- Incarico di comando dal 1958 al 17/12/1964
- Ettore Avi
- Nato il 14/02/1921
- Assunto il 18/08/1954
- Congedato il 20/01/1980
- Incarico di comando dal 17/12/1964 al 20/01/1980
- Giuseppe Avi
- Nato il 18/10/1928
- Assunto il 18/08/1955
- Congedato il 30/04/1993
- Incarico di comando dal 20/01/1980 al 30/04/1993
- Marco Oss Emer
- Nato il 24/05/1942
- Assunto il 01/02/1969
- Congedato il 27/05/2002
- Incarico di comando dal 30/04/1993 al 27/05/2002
- Ernesto Giovannini
- Nato il 05/04/1944
- Assunto il 30/01/1976
- Congedato il 05/04/2004
- Incarico di comando dal 27/05/2002 al 05/04/2004
- Sergio Bernardi
- Nato il 28/03/1955
- Assunto il 05/12/1989
- Incarico di comando dal 05/04/2004 al 2009
- Aldo Moser
- Incarico di comando dal 2009 attualmente in carica
Cenni storici sulle origini dei Vigili del Fuoco
Da sempre l'uomo lotta contro il fuoco quale elemento distruttore, tuttavia trascorsero molti secoli prima che si introdussero delle leggi e delle organizzazioni atte a prevenire e a domare gli incendi.Il primo esempio di un servizio organizzato di prevenzione e estinzione incendi lo si trova presso l'Impero Romano, quando Cesare Augusto istituì un Corpo composto di 600 schiavi preposti alla vigilanza notturna e all'estinzione degli incendi. In seguito Cesare creò 7 coorti (7000 uomini) di vigiles reclutati fra i giovani liberti, ognuna delle quali vigilava su un territorio ben delimitato ed era comandata da un tribuno e tutte quante sottoposte al Praefectus Vigilum.
Con la caduta dell'Impero Romano, anche il servizio dei Vigilum degradò fino a scomparire definitivamente, anche se durante il Medio Evo ci furono dei tentativi di rimettere in piedi una milizia per la prevenzione e lo spegnimento degli incendi, ma duravano poco causa il disinteresse delle autorità politiche e civili del tempo.
Nel IX secolo Carlo Magno ripristinò le misure contro gli incendi ma senza creare un Corpo dedicato, cosa che invece fece nel 1254 il re di Francia Luigi IX e in seguito nel 1371 Filippo il Bello, organizzando dei servizi di pattuglia contro il fuoco.
Nel 1334 in Italia venne istitutito il Corpo della Guardia del Fuoco di Firenze, una struttura rimasta poi celebre nel mondo e presa a modello in tutta Europa negli anni successivi. Nel 1416 i Magistrati della Repubblica Fiorentina emanarono lo Statuto intitolato: "De modo et forma circa extinguendum ignem in civitate Florentìae" che completava e modificava tutte le disposizioni precedenti. Questo Corpo della Guardia del Fuoco non era dotato di macchine per spegnere l'incendi, solo nei secoli successivi vennero utilizzate le prime automazioni. Nel 1578 J.Besson presentò un progetto di una pompa da incendio, montata su di un carro, funzionante con sistema di compressione dell'acqua con un pistone comandato da una vite senza fine. La pompa fu successivamente perfezionata in Germania nel 1602 da Ashansen e venduta al Comune di Norimberga. Il getto che usciva dalla citata pompa poteva raggiungere l'altezza di una casa di tre piani.Nel 1795 Parigi contava su 60 macchine da incendio, 28 distaccamenti per un totale di 376 uomini. In Italia in questo stesso periodo non furono introdotte innovazioni. Mentre a Firenze la Guardia del Fuoco veniva riformata peggiorandone le qualità e i servigi , fu costituita dal Re del Piemonte, Vittorio Amedeo di Savoia, la Reale Compagnia dei Brentatori. Composta da 150 soldati senza armi, scelti tra carpentieri, falegnami e muratori di provata capacità, agli ordini di un architetto e di alcuni capimastri. Nel 1801 Bonaparte riforma il Corpo delle "Garde-pompes" introducendo innovazioni su materiali e personale. In seguito al disastroso incendio del luglio 1810 a cui scampò, Napoleone, che seguì personalmente l'inchiesta per appurare cause e responsabilità, emise una serie di provvedimenti atti alla riorganizzazione del Corpo che estese a tutto l'impero, Italia compresa . Nacquero nel 1806 e riformati nel 1811 a Napoli il Corpo dei Genieri Pompieri; a Roma nel 1810 il Corpo di Pompieri; a Firenze nel 1809 fu trasformata la Guardia del Fuoco in Compagnia dei Pompieri; a Milano fu istituita nel 1811 una Compagnia di Zappatori Pompieri.
In Francia nel 1865 iniziò la posa di reti idriche antincendio e nel 1870 entrarono in funzione le prime pompe azionate da macchine a vapore. Grazie alla collaborazione e ad incontri di studio fra vari stati, nel 1885 fu unificato il colore dei mezzi antincendio: rosso con finiture color oro e le innovazioni vennero trasferite da uno stato all'altro.
In Italia nacque per volere dei responsabili dei corpi di molte città la "Federazione Tecnica Nazionale dei Pompieri Italiani". La successiva pubblicazione del loro giornale: " Coraggio e Previdenza" permise la divulgazione dei metodi e delle nuove strategie per combattere il fuoco anche nelle sedi più lontane.
Anche gli strumenti per combattere il fuoco subirono dei miglioramenti, il Corpo di Milano nel 1905 si dotò di una autopompa a vapore Magirus che viaggiava a 40 Km/h e aveva una gittata di 65 metri.
Terminata la Prima Guerra Mondiale furono diramate le prime norme in materia di protezione civile e nel 1928 una legge obbligò i comuni con popolazione superiore ai 40mila abitati di dotarsi di un Corpo di Pompieri e solo qualche anno più tardi, nel 1935 viene creato il Corpo Nazionale dei Pompieri.
Nel 1938 il Regio Decreto n.1021 cambiò la denominazione Pompieri che venne sostituita da "Vigili del Fuoco". Durante la Seconda Guerra Mondiale il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco diede un notevole contributo, tanto che terminata la guerra nel 1950 fu varata la legge che permetteva di svolgere il servizio militare nel Corpo.
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